Anita Maggiani è una ritrattista italiana che, costretta a rinunciare agli studi d'arte, all'età di 15 anni
sostituisce la propria passione per il disegno con il mezzo fotografico.
Studia e si laurea in Lingue Straniere con una tesi dal taglio antropologico sui Nativi Americani. In particolare approfondisce la tematica della concezione ciclica del tempo e la visione della morte.
Negli anni più recenti un altro bisogno emotivo, legato anch'esso a vicende personali ma al tempo stesso universali, la porta ad avvicinarsi con la fotografia al mistero della nascita e del potere generativo dell'essere umano.
Dal 2012 fotografa donne in gravidanza e neonati.
Nel 2013 una delle sue foto selezionate per una esibizione internazionale a New York dal titolo “The Story of the Creative”, ospitata per 7 settimane nella sala digitale della NYC gallery, ritrae una indomita donna incinta che tende un arco nell'oscurità.
Nel 2019 riceve la Medaglia di Bronzo nella categoria Ritratto al World Photographic Cup ed è selezionata nel Team Italia alle Olimpiadi della Fotografia con l'immagine di un neonato.
Nel 2020 partecipa ad altri contest internazionali come WPE Awards Europe, che la inserisce tra i migliori 100 fotografi del mondo, WPI Awards Italy, Birth and Beyond, ed EPA Expression Photography Awards ottenendo numerosi riconoscimenti e premi nelle categorie Newborn, Maternity, Family.
E' premiata inoltre con Gold Award e Highly Commended nei contest mensili di The Societies of Photographers nelle categorie Newborn, Children, Visual Narrative e Documentary.
Sempre nel 2020 è giudice nel contest internazionale EPA.
La sua ricerca più personale oggi è volta ad indagare il mistero della Vita-Morte-Vita attraverso gli archetipi, i miti, i racconti di altre culture e il desiderio di trovare un linguaggio fotografico che possa esprimere la fascinazione, la ripulsa, il senso di smarrimento ed il rispetto che il mistero dell'esistenza
pone.