CreativelifeStyle in collaborazione con Ossimoro Art Gallery presenta la mostra di arte contemporanea titolo:
“Lux Tenebris” - Luce nell'oscurità –
Lux Tenebris è una riflessione artistica tra luce e oscurità nell'ambito della contemporaneità. Attraverso un'ampia gamma di medium e stili artistici, i creatori invitati esplorano la dualità di questi elementi, rivelando la bellezza inaspettata e la complessità insita nella loro connessione co il mondo.
Luce e oscurità si intrecciano in opere che sfidano la percezione tradizionale, con artisti che giocano con ombre, luci artificiali e materiali innovativi. Alcune opere sfumano i confini tra luce e oscurità, creando un dialogo visivo che invita lo spettatore a esplorare le sfumature della propria interpretazione.
La luce diventa una guida inaspettata attraverso paesaggi emozionanti e surreali. Allo stesso tempo, i bui oscuri si manifestano come spazi di riflessione e contemplazione, suscitando domande sulla natura della realtà e dell'illusione.
Attraverso una varietà di espressioni artistiche, dai dipinti alle installazioni interattive, Lux Tenebris si propone di sfidare le convenzioni e di esplorare la dualità della nostra esistenza quotidiana. Gli artisti partecipanti convergono in una narrazione visiva che illumina il buio e getta nuova luce sulle sfumature della nostra percezione del mondo che ci circonda. La mostra invita gli spettatori a esplorare, contemplare e scoprire la luce nell'oscurità che permea ogni aspetto della nostra esperienza umana.
Espongono: Paolo Avigo, Carla Caruso, Salvatore Castellino, Raimondo Corbatto, Daniela De Luca, Lorena Durante, Francesco Galluzzo, Massimo Guglielmotto, LaTilla, Vanessa Laustino, Valeria Luschi, Roberto Mendicino, Josè Miranda, Gianni Pennisi, Corinna Pizio, Simone Riccardi, Aeden Russo , Six, Rosetta Tronconi.
Presso OSSIMORO ART GALLERY - Via Carlo Ignazio Giulio 6 Torino
OPENING sabato 3 febbraio 2024 dalle ore 18,00 alle 21,00
MOSTRA di arte contemporanea dal 6 al 23 febbraio 2024 visitabile dal martedì al venerdì dalle 16,30 alle 19,30
Sabato su appuntamento nel pomeriggio
Direzione artistica mostra Cinzia Sauli
Ilaria Garofano Critica D’arte
Uno degli elementi che ha sempre caratterizzato la produzione artistica nel tempo è la resa chiaroscurale. Il bilanciamento della luce e delle ombre consente di dare tridimensionalità e concretezza ad una figura nello spazio. L'orientamento di una fonte luminosa si traduce nella rappresentazione di un oggetto o di una figura, definendo le forme attraverso il gioco di luci e ombre. L'oggetto stesso diventa un campo di battaglia, teatro di un'armoniosa danza tra forze contrastanti di luce e ombra, che avanzano e recedono con grazia. Alcuni artisti, tuttavia, si sono dedicati all'esplorazione di questo tema, adattandolo con maestria alle proprie tecniche. Caravaggio, ad esempio, è considerato il maestro delle ombre, la sua opera intera verte in questa direzione. Nei suoi dipinti assistiamo a composizioni teatrali e scenografiche rese tali grazie al sapiente uso degli scuri. Sulla stessa scia collochiamo anche le incisioni di Piranesi, in particolare la serie delle Carceri. In questa raccolta il contrasto è talmente alto e saturato da conferire alle opere un’allure simile a grafiche moderne. In questi due esempi la tecnica del chiaroscuro serve ad enfatizzare la composizione e ad aggiungere patohs. In tutt’altra direzione emerge invece il lavoro di Andy Warhol e Giosetta Fioroni, per entrambi, infatti, l’uso del contrasto tra luce e ombra diventa un motivo ornamentale, che assume anche i toni del surreale. Per questi due artisti le ombre assumono sovente colorazioni innaturali, sono rosa, verdi, viola. Assolutamente non realistiche ed eccessive, ma che interagiscono alla perfezione con i loro stili pittorici. Sulla scia del realismo si inquadra invece il periodo impressionista, nello specifico prendiamo ad esempio i pittori Cézanne e Pissarro. Secondo il primo in natura non esiste il colore nero, dunque irriproducibile in pittura; per questo motivo le sue ombre sono degli stessi colori dell’oggetto ma con toni più carichi. Pissarro invece indaga la realtà con mente scientifica, in particolare lo studio delle sue ombre può portare a delle vere e proprie epifanie. In Gelata Bianca le ombre nei solchi della terra non sono nere, ma tendenti al lilla, poiché al mattino presto, ricoperta di rugiada, la terra assume questa particolare colorazione. Giorgio Morandi al contrario preferisce lavorare sulle ombre in maniera differente, nelle sue nature morte dai colori polverosi, gli scuri sono spesso allungati, deformati, non sempre veritieri e funzionali alla composizione. (Ilaria Garofano Critica D’arte)
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