Ossimoro Art Gallery centro espositivo permanente dell’associazione culturale ossimoro, organizza la mostra personale dell’artista Alessandro Passarino dal titolo:
 
Sinfonia Floreale

Un grande talento interdisciplinare quello dell’artista Alessandro Passarino, operando dalla scenografia, alla scultura, alla pittura, mostra in ogni contesto come la bellezza e l’armonia siano imprescindibili canoni del suo linguaggio espressivo.
I suoi fiori evocano non solo l'effigie, ma anche lo spirito dello "Still life", ogni sua opera in mostra è simile a un concerto da camera, una sinfonia, eseguita con un unico strumento perfettamente intonato, ma silenzioso: la pittura.
L'artista intende l'arte come la precisa rappresentazione del dato reale percepito dai suoi occhi, una pittura minuziosa da riuscire a evocare in un quadro la nitidezza di un'immagine fotografica, non si tratta di una pittura onirica o surreale ma di una forma poetica e simbolica della raffinatezza equilibrata della natura.

Inaugurazione sabato 9 aprile dalle 18,00 alle 21,00
Mostra visitabile dal 11 – 22 aprile 2022
dal lunedì al venerdì dalle 15,00 alle 19,00
sabato su appuntamento
(chiuso nei giorni festivi di Pasqua e Pasquetta)

Presso Ossimoro Art Gallery Via Carlo Ignazio Giulio 6 10122 Torino
Ingresso gratuito consentito solo con mascherina e Green Pass.

             
Durante la serata inaugurale presentazione della critica Margaret Sgarra e della storica dell’arte Ilaria Garofano.

Direttore artistico: Cinzia Sauli

 

NOTA BIOGRAFICA

Alessandro Passarino nasce nel 1960 tra le colline del Monferrato.
Ha frequentato il Liceo artistico e l’Accademia Albertina di belle arti.
Passarino ha talento ma è un foglio bianco per cui vive gli anni 70 assorbendo quell’aria post-sessantottina in una Torino ricca di stimoli culturali, viene attratto particolarmente dalla classicità, influenzato da quel realismo magico di “casoriana memoria” che ancora aleggiava in accademia attraverso gli insegnamenti dei suoi professori.

Il suo lavoro di scenografo lo porterà a confrontarsi con personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura, sperimentando materiali e tecniche con competenze accumulate in quaranta anni.

In questo periodo studia attentamente i pittori classici, Tiziano, Giorgione, Caravaggio, Ingres senza dimenticare gli impressionisti e arriva a mettere a punto il suo stile pittorico.

La sua pittura non è iperrealista ma cerca di restituire la percezione del reale, il tessuto pittorico è visibile all’ occhio, le pennellate di colore rendono vibranti i colpi di luce che determinano le forme e la materia.

I suoi soggetti primari sono i fiori, perché le sue radici culturali sono legate alla natura, alla terra. Egli abita in campagna attorniato da un giardino disseminato da centinaia di rose che ha collezionato negli anni e che sono le sue modelle.

I suoi quadri come degli ikebana sintetizzano l’immagine del paesaggio dove un vaso di vetro diventa uno specchio d’acqua che può riflettere il mondo circostante, dove l’immagine si frantuma o si sdoppia, i fiori diventano alberi, una scultura di giada diventa una statua evocando la struttura di un giardino fantastico.

Tutto è dominato dalla luce, che sia quella diretta del sole, o quella artificiale in studio, essa è la vera protagonista.

 

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